Sia lodato Gesù Cristo!
Mi chiamo Franca, faccio parte dell’unità pastorale di santa Teresa del Bambino Gesù e di San Pietro Apostolo di Ribera, diocesi di Agrigento.
Saluto innanzitutto il presidente Carlos, per la sua attenzione e grande sensibilità nel mandarci il video, per salutarci di persona e rincuorarci che presto verrà a trovarci. Tengo molto a ringraziare tutti i missionari del Centro Kerigma, e per quelli che sono venuti ad evangelizzare la nostra comunità. Ho amato tanto il modo accogliente che avete di avvicinare i fratelli al Signore. Vi voglio raccontare in breve quello che abbiamo vissuto nell’attesa di incontrarvi.
Il nostro parroco ci ha annunciato che, in preparazione alla Pasqua avremmo avuto nei giorni 23 e 24 Marzo un corso di guarigione interiore, chiamato “Il Lembo del Mantello” guidato dal Centro Kerigma. Una settimana prima della data prevista ci ha convocati, per presentarci una bella equipe di fratelli che veniva da Sciacca, con le loro famiglie: Michele e Daniela, Enzo ed Enza… siamo entrati subito in sintonia, grazie alla loro simpatia e semplicità, ma la cosa che di più ci ha colpito è stato vedere i bambini, avevano i figli con sé!
Ci hanno informato che Venerdì 22, si sarebbero aggiunte altre coppie: Santo e Anna Bella, i predicatori del corso che venivano da Messina. E un’altra coppia che si doveva aggiungere il giorno del corso: William e Antonella per animare con la musica e il canto, la preghiera. Oltre al primo incontro, ce ne sono state altre due per preparare tutta l’organizzazione.
Vederli viaggiare con tutti i bagagli per allestire la drammatizzazione delle parabole del Vangelo, e nonostante le fatiche, gioire, cantare, ballare ed evangelizzare assieme alle loro famiglie, “questo” è stato una risposta per chi pensa che avendo dei bambini non si può più fare niente; addirittura, neanche andare a messa.
Venerdì poi, ci siamo ritrovati per la preghiera e per preparare il nostro spirito con la santa messa, concelebrata dal vescovo di Cefalù sua Eccellenza Giuseppe Marciante e il nostro parroco Giuseppe Marciante. Guardo caso, stesso nome e stesso cognome, si trovava di passaggio era stato invitato dal Cardinale di Agrigento Francesco Montenegro, ed è passato dalla nostra parrocchia.
Il corso è durato due giorni ma è sembrato un unico giorno. Stavamo bene, i Vangeli drammatizzati rendevano il Vangelo vivo. La scena della donna emorroissa è stata coinvolgente chiedeva aiuto e ci faceva bagnare le mani in quel sangue. Credo che sono gesti simbolici che non vanno via, rimarranno indelebili nel cuore e poi come lo ha commentato Santo, un uomo, che ha saputo calarsi nei disagi delle donne, ha reso l’attenzione più forte.
Anche il buon Samaritano è stato ben rappresentato. Ma al di là di questi segni, il modo di come siamo stati avvolti nella preghiera ha permesso a Gesù di operare. Coinvolgere tutti i partecipanti ad essere protagonisti, alla fine, non è ciò che vuole Gesù? Mettere in pratica i nostri talenti, metterli in comune? e tutto diventa comunione e beatitudine?
Personalmente, ho vissuto un sogno con mio marito, anzi un miracolo tanto atteso.
Era una gioia vederlo lì al corso con me, questo mi dava forza. Lui ch’è molto timido, di poca parola e molto riservato, invece in questo corso, ha partecipato attivamente, la prima volta che partecipiamo insieme, e non solo, c’è stato un miracolo. Ha chiesto di testimoniare davanti a tutti facendo commuovere l’assemblea. Il suo cuore era talmente aperto a Gesù che mi ha fatto una dichiarazione d’amore, apertamente davanti ai fratelli, cosa che non rispecchia il suo carattere. Spero che sia un inizio, di un nuovo cammino insieme come coppia. Gesù dove passa compie miraci è il vero medico che guarisce le nostre ferite. Grazie per ciò che fate.