Domenica 28 Giugno, la Parrocchia "San Gabriele dell'addolorata" di Messina, ha organizzato un ritiro di una giornata per la comunità della Divina Misericordia, coordinata da Patrizia Catanese ed Amalia Giglio. L'incontro si è tenuto all'Oasi della Madonna del Sorriso sullo scenario delle sponde di Scilla e Cariddi, in un ampio spazio all'aperto, riparato dal sole, rispettando le distanze di sicurezza e le norme anticovid 19. Si è trattato di un momento davvero propizio e fecondo per i numerosi partecipanti che hanno seguito la predicazione di Carlos Macías De Lara del Centro Kerigma international per la Nuova Evangelizzazione.
È stata la prima uscita pubblica del CKI che ha dovuto bloccare, a causa dell'emergenza pandemica, tutti i corsi di evangellizzazione, programmati in varie parti della Sicilia e del mondo, per annunciare la Parola di Dio. In questa occasione, Carlos ha affrontato il tema della ripartenza, dopo l'esperienza drammatica del lockdown per contrastare il coronavirus, presentando due personaggi biblici, Noè e Giuseppe, come forti modelli di fiducia, di speranza e di riconciliazione nel Signore che custodisce la vita e assicura la forza per andare avanti, nonostante le sofferenze, le difficoltà e gli impedimenti che si possono attraversare ma non abbattere, deprimere e sconfiggere i cristiani.
Per questo motivo occorre prendere la croce, ha detto Carlos, perché è il segno più bello dell'amore di Dio, che ha tanto amato il mondo da consegnare il suo unico Figlio, e proprio dal Calvario, sul Golgota, dove viene salvata l'umanità, si può ripartire, tenendo gli occhi fissi su Gesù Cristo. Pertanto c'è bisogno di aprire il cuore, la finestra della nostra vita, perché cambi tutto e si passi in un'altra prospettiva, come ha fatto Noè, che dopo i quaranta giorni di chiusura nell'arca, ha aperto la finestra per far andare la colomba che ritorna con il ramoscello di ulivo, simbolo della pace, che va ricercata nei rapporti umani, sociali, nazionali. E, dopo essere sceso dall'arca, Noè compie dapprima l'atto di ringraziamento a Dio, adorandolo davanti all'altare che ha costruito subito, come il Signore della sua vita e della sua storia, e poi va a piantare una vigna, mostrando il desiderio di guardare avanti con fiducia, di sognare il sapore della vita che viene senza la tentazione di fermarsi, di ritornare indietro e ripiegarsi su se stessi.
Nel pomeriggio, con la storia di Giuseppe, Carlos ha voluto far riflettere sulla mano di Dio che guida la storia degli uomini fedeli ed è sempre presente, anche nei momenti difficili, di persecuzione, di odio, di carestia, di afflizione, trasformando ogni sconfitta in successo, ogni disperazione in grazia, ogni male in benedizione. Infatti tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, a cui piace scrivere dritto sulle righe storte. Questo tempo trascorso insieme nell'ascolto della parola di Dio, sostenuto con la preghiera di lode, ha reso un beneficio evidente nei volti, commossi e gioiosi, delle persone presenti al ritiro, perchè ha rincuorato gli animi e rafforzato la fede nel Signore, mostrando, ancora una volta, la potenza dello Spirito Santo che viene a guarire, liberare e salvare.